Digitalizzazione imprese: tutte le agevolazioni fiscali 2019

È ampio il quadro delle agevolazioni a favore delle imprese che si digitalizzano ed innovano. Il complesso degli incentivi è stato rinnovato con la legge di Bilancio 2019 per premiare in particolare le realtà di minori dimensioni.

Nuovo assetto per l’iperammortamento

Per gli investimenti in beni materiali 4.0, le imprese possono fruire dell’iperammortamento, che la legge di Bilancio 2019 ha confermato fino al 31 dicembre 2019 ovvero fino al 31 dicembre 2020 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Dal 1° gennaio 2019, tuttavia, sono previste tre aliquote agevolative ed un tetto massimo di investimento agevolabile. In particolare, per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2019, la maggiorazione del costo dell’investimento è pari a:
– 170% per investimenti fino ad un importo di 2,5 milioni di euro;
– 100% per investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
– 50% per investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro;
Oltre i 20 milioni di euro, invece, l’iperammortamento non sarà applicabile.

La legge di Bilancio 2019 ha prorogato anche il superammortamento per gli investimenti in beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni), confermando la maggiorazione nella misura del 40%.

Sabatini ter

Accanto all’iperammortamento, le PMI hanno a disposizione anche la Sabatini ter, che prevede la concessione di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico a fronte di finanziamenti bancari o in leasing, erogati da banche/società di leasing aderenti alla misura, di importo compreso tra i 20.000 euro e 2 milioni (anche frazionato in più acquisti), destinati ad investimenti in macchinariattrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Bonus formazione 4.0

Per accrescere ed adeguare le competenze del personale alle sfide del cambiamento digitale, le imprese possono contare sul bonus formazione 4.0, prorogato dalla legge di Bilancio 2019, che ha introdotto anche aliquote differenziate a seconda della dimensione aziendale.

Per le spese sostenute nel periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2018, il credito d’imposta è attribuito nella misura del 50% delle spese ammissibili, per le piccole imprese, del 40% delle spese ammissibili, per quelle medie e del 30% per le grandi, nel limite massimo annuale di:
– 300.000 euro per le piccole e medie imprese;
– 200.000 euro per le grandi imprese.

Patent box e credito di imposta ricerca e sviluppo

Il patent box è un regime di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di asset intangibili, mentre il credito d’imposta ricerca e sviluppo agevola le spese sostenute per attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

La disciplina del bonus R&S è stata oggetto di modifica da parte della legge di Bilancio 2019. Le novità hanno riguardato, in particolare, la misura dell’agevolazione, le modalità di calcolo del beneficio spettante, le spese ammissibili, l’importo massimo del credito che potrà essere fruito da ciascuna impresa e gli adempimenti documentali per la spettanza e l’utilizzabilità del credito d’imposta.

Voucher innovation manager

Per gestire la complessità organizzativa e produttiva che impone il processo di digitalizzazione, le micro, piccole e medie imprese possono contare sul nuovo regime di aiuto introdotto dalla legge di Bilancio 2019 che agevola l’inserimento in azienda di Innovation Manager.

Il nuovo strumento, in particolare, mette a disposizione delle PMI (singole e in rete) contributi a fondo perduto, sotto forma di voucher, per l’acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Per le micro e piccole imprese, il contributo sarà riconosciuto in misura pari al 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo annuo di 40.000 euro. Per le medie imprese, invece, il contributo sarà pari al 30% dei costi sostenuti in ciascun periodo d’imposta, con un tetto annuo di 25.000 euro. In caso di adesione a un contratto di rete, il contributo sarà concesso (all’intera rete) nella misura del 50% dei costi sostenuti in ciascun periodo d’imposta ed entro il limite massimo annuo di 80.000 euro.