Imprenditori agricoli under 40: nuove agevolazioni per progetti di sviluppo aziendale

Incentivi a due vie per i giovani agricoltori del Sud per finanziare progetti di subentro o di sviluppo aziendale.
La scelta è tra (solo) mutuo a tasso zero o, in alternativa, un mix tra un contributo a fondo perduto e un mutuo a tasso zero.
Le micro, piccole e medie imprese agricole condotte da under 40 del Centro-Nord, invece, continueranno a godere esclusivamente del mutuo a tasso zero.
La nuova articolazione della misura a favore dell’autoimprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale arriva con le nuove istruzioni applicative emanate dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) in attuazione del decreto ministeriale 28 febbraio 2018, che ha recepito le novità apportate all’intervento agevolativo dal D.L. n. 91/2017.

Misura in sintesi

L’attuale versione della misura è il risultato di diversi interventi normativi.
Prevista dal Titolo I, Capo II, del D.Lgs. n. 185/2000, è stata completamente riscritta con l’articolo 7-bis del D.L. n. 91/2014, art. 7-bis, le cui disposizioni attuative sono state definite con il decreto del 18 gennaio 2016 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, emanato di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Successivamente è intervenuto il D.L. n. 91/2017 (articolo 2, comma 1), che al fine di estendere la misura “Resto al Sud” alle imprese agricole ha introdotto un contributo a fondo perduto per i giovani agricoltori localizzati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
In attuazione di tale disposizione è stato emanato il decreto del 28 febbraio 2018 del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di modifica del decreto 18 gennaio 2016.
L’ultimo tassello che completa il mosaico disciplinare è costituito dalle nuove istruzioni applicative varate da ISMEA, che fissano i nuovi criteri e modalità di presentazione delle domande, le procedure di concessione e di liquidazione ed i limiti relativi alle agevolazioni concesse.

Cosa finanzia

La misura agevola due tipologie di progetti: progetti di subentro e progetti di ampliamento e ammodernamento.
In particolare, il subentro consiste nella cessione di un’intera azienda agricola, da parte di un’azienda cedente (ditta individuale o società), nei confronti di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile beneficiaria delle agevolazioni (in qualsiasi forma costituita).
La cessione dell’azienda, che può essere a titolo oneroso o gratuito ed il cui trasferimento dei beni e dei diritti può avvenire sia a titolo definitivo (proprietà) che provvisorio (affitto o comodato), deve essere effettuata mediante atto notarile o scrittura privata autenticata e deve comprendere tutti i terreni, i beni e le attrezzature attinenti all’attività d’impresa (comprese le scorte vive e morte) nonché i titoli AGEA ed i diritti di produzione.
progetti di ampliamento, invece, consistono in interventi di miglioramento, ammodernamento o consolidamento di aziende agricole esistenti già condotte da giovani. Tali agevolazioni non sono destinate ad aziende in fase di avviamento.

Requisiti di ammissibilità delle imprese

In entrambi i casi, i beneficiari delle agevolazioni sono le micropiccole e medie imprese agricole, in qualsiasi forma costituite ed aventi sede operativa nel territorio nazionale, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti.
Per le operazioni di subentro, in particolare, possono accedere alle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese costituite da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione e che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, esercitante esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
Ai fini dell’ammissibilità, le imprese subentranti devono essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di 6 mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro 3 mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda.
Per i progetti di ampliamento, invece, sono ammesse le micro, piccole e medie imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno 2 anni.

Investimenti e spese agevolabili

Sia per le operazioni di subentro che per l’ampliamento e l’ammodernamento delle imprese agricolo esistenti, devono essere presentati progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Gli investimenti devono essere realizzati sui terreni indicati nel progetto e perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
– miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione;
– miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
– realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
Sono agevolabili le spese sostenute per:
– studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato, nella misura del 2% del valore complessivo dell’investimento da realizzare. La somma delle spese relative allo studio di fattibilità e ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell’investimento da realizzare;
– (solo per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria) opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
– opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
– oneri per il rilascio della concessione edilizia;
– allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
– servizi di progettazione;
– beni pluriennali;
– acquisto di terreni. Per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell’intervento.
La somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell’ammissibilità non deve superare il 40% dell’investimento da realizzare.
Il costo complessivo del progetto non deve essere superiore a 1,5 milioni di euro (IVA esclusa). I progetti che superano tale massimale non sono ammessi alle agevolazioni.
La realizzazione del progetto deve essere completata e rendicontata entro il termine previsto dal contratto di concessione delle agevolazioni, ovvero in 12, 24 o 36 mesi decorrenti dalla data di ammissione alle agevolazioni (prorogabile sono per motivi e/o comprovati casi di forza maggiore. In ogni caso, il termine di 36 mesi è indifferibile).

Agevolazioni

Per tutte le imprese, localizzate in tutto il territorio nazionale, l’agevolazione è concessa sotto forma di mutuo a tasso zero, di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.
Nelle sole regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, in alternativa ai mutui agevolati di cui sopra, i giovani agricoltori possono optare per un contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile nonché un mutuo a tasso zero di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile.
In entrambi i casi, il mutuo (a tasso zero), erogato da ISMEA, ha una durata minima di 5 annie massima di 15 anni (la durata effettiva è stabilità con riferimento all’ammortamento medio dell’investimento ammesso e al settore di intervento) e deve essere assistito da garanzie su beni immobili il cui valore di mercato sia pari al 120% dell’intero importo concesso. Sono ammissibili:
– garanzie ipotecarie di primo grado su beni oggetto di agevolazioni oppure su altri beni della beneficiaria o di terzi;
– in alternativa o in aggiunta all’ipoteca, fideiussione bancaria a prima richiesta.

Come si presenta la domanda di agevolazione

Le domande di accesso alle agevolazioni devono trasmettere ad ISMEA, attraverso il portalededicato, previo accreditamento.
Le istanze presentate sono esaminate secondo l’ordine cronologico di ricezione.
In caso di ammissione, alle imprese beneficiarie viene inviata apposita comunicazione dove, oltre il CUP (codice unico di progetto) e i dettagli dell’intervento finanziario, viene indicata la documentazione necessaria per la stipula dei contratti di concessione delle agevolazioni (da produrre entro 6 mesi).

Erogazioni

Le agevolazioni concesse sono erogate per stato di avanzamento lavori (SAL), successivamente alla stipula dei contratti e subordinatamente alla effettiva realizzazione della corrispondente parte degli investimenti previsti dalla delibera di ammissione alle agevolazioni. I SAL possono variare da un minimo di 3 a un massimo di 5.
Il primo SAL deve essere rendicontato entro 6 mesi dalla data di stipula dei contratti. Ciascun SAL deve essere di importo non inferiore al 10% e non superiore al 50% del valore dell’investimento da realizzare, ad eccezione dell’ultimo che non può superare il 10%.